La comunità di Oregina. Evangelo e marxismo nel dissenso cattolico

6,00

Claudiana 1972

Brossura editoriale con risvolti, in 8vo, pp. 262; quattro illustrazioni fuori testo; in appendice: Documenti delle comunità di base

Volume ottimo, fisiologica giallitura carta

Esaurito

Descrizione

All’inizio degli anni settanta nel quartiere sorse, intorno alla figura di padre Agostino Zerbinati, una comunità cristiana di base che avviò uno dei primi dialoghi tra cattolici e comunisti. Il fenomeno delle comunità cristiane di base, che intendevano porsi in alternativa alle gerarchie ecclesiastiche nel segno del rinnovamento e di una piena adesione al Vangelo, si era sviluppato in Italia a partire dal 1968, con il caso dell’Isolotto di don Enzo Mazzi.

Intorno a padre Agostino Zerbinati, frate francescano e parroco di N.S. di Loreto, ed al vice-parroco Vincenzo Podestà, che avevano accolto nei locali della parrocchia il Movimento di San Camillo, si andò formando una comunità di base, osteggiata dalle gerarchie ecclesiastiche, che dapprima trasferirono i due frati e poi, avendo questi rifiutato il provvedimento, li sospesero “a divinis”.

I due religiosi, ormai in aperta rottura con la curia genovese, iniziarono a celebrare la messa in una piazza del quartiere, con il sostegno di numerosi fedeli della loro ex parrocchia; tuttavia col tempo la forza di questa comunità, come di altre sorte in Italia a quel tempo, si affievolì e a poco a poco si spense. Ormai ex sacerdote, Agostino Zerbinati si sposò e fu assunto nell’ufficio provveditorato dell’Ospedale Evangelico di Castelletto; morì nel 2008. Anche Vincenzo Podestà venne assunto all’O.E.I. come refertatore nel laboratorio analisi. (Wikipedia)

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