Descrizione
È un giorno di febbraio del 1944 quando Ulisse, squadrista e membro di un direttorio del fascio, cade dalla bicicletta colpito alle spalle. Diciassette anni dopo, un’altra pallottola uccide il partigiano che sparò quel giorno, ma a impugnare l’arma è un compagno, un ex gappista responsabile a sua volta dell’uccisione di Ulisse. Massimo Zamboni affronta la storia piú dolorosa e rimossa della sua famiglia e si ritrova fra le mani il volto sfinito di un intero Paese, col suo eterno ripetersi di soprusi e vendette. Un memoir, un’indagine, ma soprattutto un canto appassionato in nome di tutte le creature.